Gli installatori lo chiedono già. Il mercato è maturo. Tocca ai distributori cogliere l’occasione.
Il padiglione di Smart Building Expo 2025 ha parlato forte e chiaro. E non sono stati gli slogan a farlo, ma le voci dirette di chi ogni giorno lavora sul campo: elettricisti, progettisti, system integrator, venuti per toccare con mano i prodotti Shelly… e soprattutto per fare una domanda concreta:
“Dove possiamo acquistare Shelly, oggi, in modo professionale?”
Non si parlava di tendenze future, ma di domanda attiva, reale, già presente nei cantieri. In tre giorni di fiera, lo stand Shelly è stato visitato da centinaia di professionisti qualificati, con richieste operative, progetti in corso e una necessità evidente: avere accesso a Shelly attraverso i canali della distribuzione professionale.
La domanda è già sul mercato. Chi la intercetta per primo?
Shelly non è una scommessa per il futuro. È un brand già noto nella filiera, riconosciuto dagli installatori come sinonimo di semplicità, compatibilità e immediatezza operativa. Ma oggi, chi lavora sul campo ha un problema chiaro:
“Non possiamo più permetterci di acquistare online per portarci i prodotti in cantiere.”
Quello che cercano è un punto vendita affidabile, una filiale con referenti tecnici, un sistema di supporto concreto. Questo è il momento in cui la distribuzione italiana può diventare protagonista, rispondendo con prontezza a una domanda che è già in movimento.
Perché Shelly rappresenta una vera opportunità per la distribuzione?
Ecco 5 motivi concreti per cui Shelly è una leva strategica per ogni distributore:
1. Domanda già formata e attiva
Il mercato non va costruito: esiste già. Gli installatori lo stanno dimostrando. Basta essere pronti a rispondere.
2. Velocità di rotazione altissima
Prodotto tecnico, installazione rapida, decisione veloce. Shelly gira in 48 ore, senza i cicli lenti del materiale convenzionale.
3. Margini sostenibili lungo la filiera
Shelly valorizza la distribuzione professionale con condizioni coerenti e protette, lontane dalla logica del “prezzo al ribasso” online.
4. Brand già riconosciuto
Gli installatori entrano in filiale e chiedono già Shelly. Non serve educare il mercato, basta intercettarlo.
5. Cross-selling naturale
Ogni prodotto attiva vendite collegate: WiFi, quadri, accessori, moduli, servizi. Shelly porta volumi, anche indiretti.
Chi saprà cogliere l’occasione per primo?
Il 2025 ha già mostrato i primi segnali. Il 2026 sarà l’anno in cui la distribuzione potrà capitalizzare la domanda. E chi si muoverà ora, potrà:
- Posizionarsi come punto di riferimento nazionale per Shelly;
- Attirare nuovi installatori in filiale;
- Costruire volumi già nel primo semestre;
- Differenziarsi da competitor locali ancora immobili.
Shelly non è “un altro marchio da scaffale”, ma un magnete di domanda: riporta gli installatori nel circuito professionale, dove si parla di consulenza, continuità e qualità del servizio.
2026: il piano distributivo è pronto
Shelly ha già pianificato un go-to-market strutturato per supportare la crescita nella distribuzione italiana:
- Presenza alle principali fiere di settore;
- Attivazione di rete distributiva con accordi territoriali chiari;
- Formazione tecnica dedicata ai venditori interni;
- Supporto alla forza vendita e alla consulenza in filiale;
- Dashboard KPI per monitorare la domanda e i lead generati per singola area;
- Nuove integrazioni verticali (HVAC, energy, fotovoltaico…).
Tutto è pensato per facilitare la vendita, aumentare il margine e rafforzare il rapporto con il cliente installatore.

