Un viaggio lungo dieci anni: Sergio Novello saluta la filiera elettrica in un’intervista ricca di spunti e retroscena
Una conversazione sincera per guardarsi indietro, ringraziare e lasciare spazio al futuro.
- 06 Agosto 2025
- 3 min di lettura
Dopo dieci anni alla guida di Sonepar Italia, Sergio Novello saluta la filiera elettrica con un racconto intenso, autentico, a tratti sorprendente. Dalle sue prime ore in azienda alle grandi trasformazioni strategiche, passando per emozioni, difficoltà e visioni future, Novello si racconta come manager, ma soprattutto come persona. Un video da guardare fino in fondo: per scoprire, comprendere, e dire grazie.
“Caro ingegnere, grazie. Lei sarà sempre uno di noi.”
È questa la frase che Sergio Novello ricorda con più emozione nel salutare la filiera elettrica dopo dieci anni alla guida di Sonepar Italia. Un decennio segnato da trasformazioni profonde, ma anche da relazioni vere, da condivisione e da una leadership che ha lasciato il segno.
Nel contributo realizzato per FilieraPiù, Novello ripercorre il suo ingresso in azienda — iniziato con una visita al magazzino e una sensazione di sfida imminente — e arriva al presente con uno sguardo lucido e grato. “È stato un viaggio straordinario, ho avuto l’opportunità di esprimermi pienamente”, racconta.
Nel dialogo emergono i cinque pilastri che hanno definito il suo percorso:
- Mercatores, il progetto di centralizzazione acquisti
- le acquisizioni strategiche, come Elettroveneta e Maiorano
- lo sviluppo della supply chain, con nuove strutture automatizzate
- l’avanzamento nella digitalizzazione
- la creazione di una struttura organizzativa integrata, tra territori e business unit
Ma accanto alle strategie, c’è spazio anche per l’intimità. Novello parla delle preoccupazioni notturne, della complessità di un’organizzazione che funziona come “un orologio di precisione”, della pressione crescente del gruppo internazionale, e del timore di non essere all’altezza. È qui che emerge l’uomo, non solo il manager.
La sua più grande soddisfazione? “Aver costruito una squadra forte, riconosciuta, che ha saputo portare valore reale alla filiera.”
L’intervista diventa così un saluto, ma anche un’eredità, fatta di visione condivisa, spirito di collaborazione e voglia di futuro. Un grazie detto con le parole giuste, e con la leggerezza di chi sa di aver fatto la propria parte.
“Mi piacerebbe essere ricordato così: come uno di voi.”
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